Identikit del Tecnico Lis* e le risorse della professione
In Italia migliaia sono i sordi che usano la Lingua italiana dei segni (Lis) per comunicare e interagire con gli altri. Uno strumento linguistico necessario anche per abbattere le barriere comunicative e far conoscere culture e visioni del mondo differenti.
Come tutte le altre lingue, anche la Lis si evolve naturalmente, con regole sintattiche, morfologiche, lessicali e grammaticali. Tuttavia, a differenza delle altre, usa il canale visivo-gestuale per la trasmissione del messaggio. Contenuti espressi con i segni da parte di chi “parla” e percepiti con la vista da chi “ascolta”, in uno scambio continuo che riguarda anche gli aspetti non verbali e dialettali.
Identikit del Tecnico Lis*
Si tratta di una figura professionale che media, l’interazione linguistico-comunicativa tra sordi e udenti. Pertanto, il Tecnico della mediazione comunicativo-relazionale e dell’interpretazione in Lis deve possedere competenze relazionali, linguistiche e di interpretazione. Il suo compito? Partendo dalla conoscenza della lingua segnica opera per soddisfare un bisogno comunicativo e d’integrazione.
Questa figura professionale può lavorare in tutti i contesti, sia pubblici che privati, in cui sono presenti utenti sordi: un tassello importante per rendere possibile la comunicazione e la partecipazione nella trasmissione dei messaggi.
In particolare, nella scuola (come nel sostrato formativo ed educativo) il Tecnico Lis lavora come supporto sia del docente, nel veicolare le nozioni anche attraverso tecniche pedagogiche maturate, che dell’alunno sordo nell’apprendimento. Tuttavia, non si sostituisce all’insegnante di sostegno. Non è un logopedista né un terapista.
La formazione: il valore aggiunto
Il corso in Tecnico della mediazione comunicativo-relazionale e dell’interpretazione in Lis in questo periodo è tra i più richiesti: è un percorso, infatti, che apre a diverse opportunità lavorative. I moduli formativi fanno acquisire ai corsisti gli strumenti necessari per essere, ad esempio, in grado di:
- comunicare attraverso la stimolazione della vista, delle mani, dell’intero corpo;
- conoscere e saper adoperare le principali regole grammaticali, morfologiche, lessicali e sintattiche;
- strutturare frasi e concetti da trasmettere nella comprensione e nella produzione di dialoghi ecc.;
- acquisire dimestichezza nell’uso dello spazio corporeo e ambientale ecc.;
- Incoraggiare e sostenere lo sviluppo di abilità manuali: disegno, pittura e manipolazione creativa di materiali plastici ecc;
Il corso di formazione in Tecnico della mediazione comunicativo-relazionale e dell’interpretazione in Lis prevede 300 ore in aula e 200 ore in stage/tirocini.
Sbocchi professionali Tecnico in Lis*
Ampie le possibilità occupazionali per chi consegue la qualifica in Tecnico della mediazione comunicativo-relazionale e dell’interpretazione in Lis.
Questa qualifica, conseguita dopo un corso formativo, è fondamentale per creare una professione riconosciuta. Il tecnico Lis lavora in diversi contesti socio-educativi e formativi, sia pubblici che privati, quali, ad esempio:
- scuole e università;
- ospedali e strutture socio-assistenziali;
- onlus;
- comunità e case famiglia ecc;
Sono, questi, contesti e sostrati incentrati sulla tutela della disabilità, sull’inclusione e sull’interazione comunicativa. Il Tecnico Lis*, infatti, si relaziona sia con adulti che i bambini. La sua funzione è quella di fornire agli interlocutori, attraverso la mediazione linguistica, gli strumenti per un’efficace interazione.
*Tecnico Lis è abbreviazione di Tecnico della mediazione comunicativo-relazionale e dell’interpretazione in Lis