O.s.s. S: nuova figura professionale in ascesa
L’abbreviazione O.s.s. S sta per Operatore socio sanitario specializzato o complementare. Si tratta di una figura (post-base formazione Oss) di supporto all’assistenza, in aumento nelle strutture ospedaliere e socio-assistenziali, sia pubbliche che private.
Nella Conferenza Stato-Regioni del 16 gennaio 2003, l’O.s.s. S è stato definito come una nuova figura professionale che trova sintesi nei distinti profili professionali degli operatori dell’area sociale e di quella sanitaria. Risponde, inoltre, in modo più adeguato all’evoluzione dei servizi alla persona, intesa nella globalità dei suoi bisogni.
Italia: fabbisogno sanitario e risorse umane
In Italia il fabbisogno sanitario è in crescita. Tuttavia, tra politiche di contenimento e non-equità di accesso alle risorse, la Sanità italiana mostra delle carenze che impongono delle scelte concrete, anche per risolvere l’impellente questione delle risorse umane.
Ed è qui che s’innesca un processo che favorisce, sul mercato occupazionale, la presenza dell’Operatore socio sanitario specializzato o complementare (O.s.s. S o Terza S).
La curva dell’aspettativa di vita e i cambiamenti nella struttura familiare tradizionale determinano, inoltre, spaccati sociali e assistenziali in cui può operare l’Operatore specializzato.
Sbocchi professionali per l’O.s.s. S
L’Operatore specializzato può trovare impiego nel settore pubblico, privato, e/o nel domiciliare:
- in cliniche e ospedale; case di riposo; comunità di recupero; case famiglia;
- residenze; centri di accoglienza, di assistenza e ospitalità; centri educativi; istituti scolastici;
- onlus e in tutti gli altri enti socio-assistenziali che ne facciano richiesta.
Puntare sulla formazione
Le Regioni, annualmente, definiscono l’attivazione dei “moduli di formazione complementare in assistenza sanitaria”, in base al fabbisogno emerso nei servizi e nelle strutture socio-assistenziali del loro territorio.
Per quanto riguarda la Calabria, la Regione, con delibera di Giunta regionale n. 639 del dicembre 2018 e n. 96 del maggio 2019, ha autorizzato gli enti di formazione accreditati (tra cui AG formazione) a presentare progetti per attivare corsi per il conseguimento della qualifica di Operatore socio sanitario specializzato.
Il corso per O.s.s. S prevede un modulo formativo di 300 ore: di queste, la metà è destinata all’apprendimento in tirocinio con compiti e funzioni sanitarie.
Mansioni dell’O.s.s. S
Con il conseguimento della specializzazione, l’Operatore complementare aggiunge nuove competenze a quelle acquisite nel corso Oss post-base. Tuttavia, l’O.s.s. S ha incarichi più sanitari, quali:
- somministrare, per via naturale, la terapia prescritta, seguendo le direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione;
- effettuare la terapia intramuscolare e sottocutanea su specifica pianificazione infermieristica, conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione;
- preparare ed effettuare gli enteroclismi;
- fornire assistenza pediatrica, neonatale e della prima infanzia;
- sorvegliare le fleboclisi, sotto supervisione dell’infermiere e dell’ostetrica;
- eseguire bagni terapeutici e l’applicazione locale del caldo e del freddo.
Mansioni che forniscono una sorta di autonomia all’Operatore specializzato. Va, tuttavia, precisato che questa figura collabora con l’infermiere in tutte le attività assistenziali preposte. Ne segue, infatti, le indicazioni e la pianificazione, in un percorso in cui l’O.s.s. S opera per rispondere, con empatia e professionalità, ai bisogni dell’utente in cura.