Diventare Oss: la strada per il lavoro
L’operatore qualificato è un porto sicuro per utenti e famiglie
Oss, acronimo di operatore socio sanitario. Tre lettere che racchiudono le molteplici funzioni e i compiti che questa figura professionale svolge in specifici contesti sanitari e assistenziali, gestiti da enti pubblici, da cooperative sociali e da privati (o nel domiciliare).
L’accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2001 sancisce, infatti, l’istituzione e il profilo dell’Oss per soddisfare i bisogni primari dell’utente in cura, favorirne il benessere e l’autonomia, attraverso l’assistenza diretta.
In Italia aumenta l’aspettativa della vita
Lo spaccato demografico italiano mostra un aumento dell’età media della popolazione e dell’aspettativa di vita. Soffermandoci sugli anziani: nello Stivale, gli ultracinquantenni che vivono da soli (rapporto Istat 2018) sfiorano la soglia del 40%. Il più delle volte, sono persone che affrontano la routine quotidiana in completa solitudine.
C’è, quindi, un problema diffuso: l’isolamento, il bisogno di aiuto, specie per gli anziani con disabilità o patologie invalidanti da richiedere assistenza h24; per quelli affetti da malattie, come demenza senile e altre comparse con l’età.
In ascesa la richiesta degli Oss
I cambiamenti sul tessuto sociale, economico, ambientale, dunque, incidono sulle scelte e sulle necessità di delegare. Molte famiglie, infatti, non riescono a prendersi cura, come vorrebbero, dei propri cari con disagi. E chiedono aiuto.
Dati e dinamiche che, quindi, hanno prodotto nuovi scenari, con l’incremento di servizi destinati agli utenti nelle strutture ospedaliere e/o socio-assistenziali. Da qui l’aumento della richiesta, nel mercato del lavoro, degli Oss.
Tutto nasce dalla formazione
Il percorso per diventare Operatore socio sanitario parte dalla formazione in un ente accreditato, dalla durata di un anno tra lezioni in aula e tirocinio.
Nei corsi si acquisiscono le necessarie competenze conoscitive, tecniche e relazionali. I moduli del piano di studi forniscono gli strumenti necessari per garantire l’assistenza di base adeguata agli utenti in cura, lavorando in collaborazione con l’equipe sanitaria o in autonomia (es. assistenza domiciliare).
Pertanto, nel percorso formativo importanti sono le materie di studio sulle tecniche assistenziali specifiche quali, ad esempio:
- igiene alla persona; identificazione dei bisogni assistenziali;
- alimentazione; eliminazione; movimento; riposo/sonno;
- primo soccorso; assicurazione di corretta termoregolazione e di posture per un’idonea respirazione.
Nozioni che diverranno pratica giornaliera quando l’Oss qualificato sarà a stretto contatto gli utenti: anziani, bambini, adolescenti difficili, persone diversamente abili, con problemi psichiatrici o motori.
Gli sbocchi professionali
L’Operatore socio sanitario può trovare impiego nel settore pubblico, privato:
- in cliniche e ospedali; case di riposo; comunità di recupero; case famiglia;
- residenze; centri di accoglienza, di assistenza e ospitalità; centri educativi; istituti scolastici;
- onlus e in tutti gli altri enti socio-assistenziali che ne facciano richiesta.
L’Operatore qualificato può lavorare in proprio nel domiciliare.
La qualifica conseguita apre all’Oss, inoltre, le porte per partecipare al concorso pubblico. Si tratta di posizioni per dipendente pubblico, in strutture di assistenza sanitaria.
Con delle integrazioni formative, l’Operatore socio sanitario può prestare servizio in sala operatoria e in centrale di sterilizzazione.
L’Oss aiuto concreto per utenti e famiglie
Nei contesti lavorativi, l’Operatore qualificato si dedica alla persona, a farla stare bene, a diventare autonoma, rispettando i suoi tempi e suoi bisogni. Fornisce all’utente assistenza diretta, interventi igienico-sanitari, scandisce e organizza le sue giornate, per farle sembrare sempre diverse, più belle di quelle trascorse.
Pertanto, l’Oss diventa, spesso, porto sicuro per gli utenti in cura; un punto di riferimento per i suoi familiari; un aiuto concreto per gli infermieri, i medici, gli assistenti sociali, gli educatori, i fisioterapisti, gli animatori e tutte le altre professionalità che formano l’équipe.